Quando Trump perde il sostegno degli utenti di The Donald, si tratta di un fatto a dir poco notevole. Il forum è uno degli angoli di internet più fedeli al presidente degli Stati Uniti. I suoi membri sono stati accusati di aver contribuito a pianificare l'assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Ma proprio come molte altre parti dell'universo Maga – o Make America Great Again, il movimento che sostiene Trump – negli ultimi tempi in molti su The Donald sembrano essersi stufati.
La rabbia dei sostenitori di Trump
“Su questo Trump mi ha deluso tantissimo, è una cosa ingiustificabile”, ha scritto una persona nel forum nelle prime ore di lunedì, ribadendo una rabbia e un risentimento diffusi per la gestione del caso Jeffrey Epstein da parte dell'attuale amministrazione.
Trump e i suoi alleati avevano promesso alla base del Partito repubblicano che una volta insediati avrebbero diffuso rivelazioni clamorose su ciò che sarebbe realmente accaduto quando il finanziere accusato di traffico sessuale è morto in cella nel 2019, oltre alla presunta lista dei suoi clienti. La scorsa settimana però l'Fbi e il dipartimento di Giustizia hanno dichiarato in una nota che non c'è stato nessun insabbiamento e che Epstein è morto suicida. Cosa ancora peggiore, la comunicazione affermava che la "lista di clienti" del finanziere, che la procuratrice generale Pam Bondi sosteneva fosse sulla sua scrivania solo a febbraio, in realtà non esisteva.
L'indignazione è stata immediata ed enorme: sostenitori nella base Repubblicana, influencer di destra e media conservatori si sono infuriati. E non solo per Epstein. Dal loro punto di vista, le autorità starebbero negando anche l'esistenza dei presunti giri di abusi su minori che sono diventati una pietra miliare delle teorie del complotto collegate a Epstein. La rabbia si è ulteriormente intensificata dopo che Wired ha rivelato che i filmati di una telecamera di sorveglianza posizionata vicino alla cella di Epstein la notte precedente al ritrovamento del suo corpo sono stati probabilmente modificati.
Trump si è affannato a liquidare le critiche e a difendere Bondi. In un post pubblicato sabato sul suo social Truth, il presidente ha scritto che "persone egoiste" stanno cercando di danneggiare la sua amministrazione "per un tizio che non muore mai".
Non solo Epstein
Il clamore attorno a Epstein è solo l'ultimo di una serie di casi che ribollono nel mondo Maga. Per Tucker Carlson, ex conduttore di Fox News che ora trasmette in streaming su X, il pomo della discordia è stato il bombardamento americano dell'Iran. Per Laura Loomer, famigerata complottista che ha un certo ascendente su Trump, è stato l'aereo di lusso donato dal Qatar e accettato dal presidente. Per Ben Shapiro, un podcaster pro-Trump, sono stati i dazi. Per Joe Rogan, il podcaster più popolare al mondo, sono stati i raid contro i lavoratori migranti. Per Elon Musk, che ha recentemente lasciato il suo ruolo nel governo, è stato il cosiddetto big beautiful bill.
Finora, la maggior parte delle principali personalità mediatiche della destra americana hanno evitato di attaccare direttamente Trump, concentrando la loro ira su Bondi o su altre figure dell'amministrazione. Ma se il rancore in queste comunità continuerà a crescere, le cose potrebbero cambiare.
Uno dei primi segnali del fatto che l'amministrazione Trump non sarebbe stata in grado di accontentare tutti i suoi sostenitori è arrivato quando il segretario alla Sanità Robert Kennedy Jr. ha raccomandato il vaccino Mpr nel tentativo di contenere l'epidemia di morbillo iniziata a gennaio in Texas. Nonostante al momento della sua nomina Kennedy fosse stato acclamato come l'eroe dei no-vax, molte di quelle stesse persone si sono infuriate per la svolta sui vaccini. "Mi dispiace, ma siamo andati a votare per sfidare l'establishment medico, non per scimmiottarlo", ha scritto ad aprile su X Mary Talley Bowden, un medico che ha criticato i vaccini contro il Covid, facendo eco a molte altri commenti simili.
La scorsa settimana, anche i complottisti convinti che il governo statunitense stia segretamente manipolando il clima per controllare la popolazione hanno iniziato a scagliarsi contro Trump.
Lee Zeldin, amministratore dell'Agenzia per la protezione ambientale (Epa), ha pubblicato un video in cui affermava che l'ente avrebbe reso pubblico tutto quello che saperva sulla geoingegneria. Ma quando poi l'Epa ha pubblicato informazioni che sfatavano l'esistenza delle "scie chimiche", i sostenitori di Trump non sono stati contenti.
"Zeldin è impegnato in un pietoso tentativo di limitare i danni a fronte della rapida crescita della consapevolezza sulla guerra meteorologica che imperversa nei nostri cieli", ha scritto su X Dane Wigington, che gestisce un blog complottista sulla geoingegneria.
Anche le principali misure di estrema destra di Trump sono oggetto di critiche. Per quanto le durissime pratiche contro l'immigrazione sembrassero la risposta ai desiderata anche delle figure più radicali, alcuni temono che le espulsioni non stiano avvenendo abbastanza velocemente.
"Le espulsioni di massa sono una bugia", ha scritto la scorsa settimana su X il suprematista bianco Nick Fuentes, prima di aggiungere: "A un certo punto non si può continuare a dare la colpa ai 'cattivi consiglieri' o alle persone intorno a Trump. Stiamo giocando a questo gioco da oltre 10 anni. Chi ha nominato il personale? Non ci sono più scuse". Questo sentimento è condiviso da molte comunità di estrema destra online. "Trump deve farlo e basta. Lo abbiamo eletto perché ha detto che lo avrebbe fatto. Fallo e basta", ha scritto un membro di The Donald. “Quando iniziano le espulsioni di massa?”, ha scritto su X all'inizio del mese ai suoi 1,4 milioni di follower David Freeman, un influencer pro-Trump conosciuto online come Gunther Eagleman.
Alcuni influencer hanno iniziato a prendersela direttamente con Trump. "Sta facendo l'esatto contrario di tutto ciò per cui ho votato", ha detto Andrew Schulz, un popolare comico e podcaster che ha intervistato Trump durante l'ultima campagna elettorale.
"Il rischio per Trump è che le persone nella sua base che spendono soldi per gli abbonamenti, che guardano i video di YouTube e ascoltano i podcast inizino a pretendere qualcos'altro dagli influencer – afferma Matthew Gertz, fellow della non profit Media Matters for America –. Gli influencer dovranno adattarsi a quello che sarebbe un nuovo paradigma nel funzionamento dei media politici di destra. Penso che non siamo ancora vicini a questo punto, ma se mai dovesse succedere, immagino che accadrebbe piuttosto rapidamente".
Questo articolo è apparso originariamente su Wired US.